Per “Personal Branding” si intende l’insieme delle attività volte a strutturare i processi di sviluppo del marchio personale.

Possiamo semplificare il concetto dicendo che fondamentalmente è la creazione di strategie volte a creare una precisa immagine di se stessi e quindi di come ci si presenta al pubblico.
Lo scopo di queste strategie e studi è offrirsi nel migliore dei modi e quindi cercare, attraverso la propria immagine, di far percepire il proprio valore a colleghi e potenziali clienti.

Misurare il valore in autorevolezza di un brand non è una cosa fattibile senza appunto l’ausilio del “seguito” e dei “feedback”, per questo è importante che tra le strategie di Personal Branding ci sia anche una ottimizzazione della comunicazione, attraverso contenuti e canali che analizzeremo più avanti.

A chi serve il Personal Branding?

La domanda è un po’ provocatoria, perché non esiste una sola persona al mondo che, anche involontariamente, non faccia Personal Branding.

Ogni rapporto esterno, ogni cosa che diciamo e facciamo in qualche modo influenza l’opinione degli altri nei nostri confronti e quindi viene facile dire: “serve a tutti”.
Il Personal Branding non è solo una questione professionale (anche se è quello che ci interessa oggi) ma è una pratica per migliorarsi anche in ambiti più personali ed intimi ed è anche un ottimo modo per capire di più se stessi, fare autocritica e correggere errori caratteriali e non.

Detta questa parte molto “yoga rivelatrice” passiamo a qualcosa di più concreto ed immediatamente utilizzabile.

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Da dove iniziare il Personal Branding

Così come accade nel project marketing e nel budgeting, anche nel Personal Branding va fatto un piano d’azione prima, un’attuazione dopo e una correzione alla fine. 

Per partire bisogna innanzitutto avere una grande consapevolezza di se stessi sia come professionista che come persona. Per fare questo conviene quindi schematizzare in macro-aree e sotto-categorie tutte le skills in proprio possesso.
Si tratta di una suddivisione simile ad una mappa di se stessi, come uno spaccato, nel quale riassumere in vari settori quello che siamo e quello che sappiamo fare.

Fare questo aiuta ad avere una visione generale della propria persona perché per agire online bisogna essere organizzati, soprattutto quando si agisce a proprio nome e con la propria persona; ogni cosa che andremo a dire, pubblicare e condividere inciderà direttamente su quello che il pubblico pensa di noi. 

Esistono, per aiutarci a schematizzare, dei canva prefatti da scaricare e pronti all’uso:

https://bigname.it/personal-branding-canvas/

Questi canva non solo semplificano il lavoro ma sono utili anche come prima base per altri strumenti e strategie che servono sempre: studio della concorrenza, budgeting e product placement. 

Riassumendo brevemente, le fasi per un Personal Branding efficace sono le seguenti: 

  • strutturazione
  • creazione di un logo o brand
  • studio dei canali più opportuni
  • creazione dei contenuti
  • divulgazione
  • feedback
  • correzione
  • REPEAT!

Se stessi nel brand è sempre bello!

Personal Branding vuol dire innanzitutto mettere se stessi in quello che si fa LETTERALMENTE!

,Quindi per creare un logo e un brand efficaci, bisogna riuscire a carpire le proprie particolarità, di qualsiasi tipo, che possono aiutare il pubblico a distinguerci dagli altri e a lasciare la nostra immagine impressa nella loro memoria; perché un nome è facile da dimenticare, mentre un tratto particolare no.

Essere identificabili non è quindi semplice e quanto più si è persone estroverse tanto più sarà facile trovare un’identità forte e riconoscibile, quindi diversificatevi!

Casi rilevanti: Marco Montemagno e Alessandro Mazzù

Marco Montemagno è un Imprenditore e Digital Comunication Specialist; ha costruito la sua immagine sul suo modo positivo, impattante e originale di comunicare.

E’ un caso rilevante perché Marco Montemagno opera in un settore strapieno di “guru” che, come lui, cercano di comunicare servizi e contenuti sul digitale e sul self-improving.

Quello che differenzia realmente Marco Montemagno dai competitors è la sua personalità dirompente, la forza con la quale comunica, la schiettezza e alcune frasi celebri che sono diventate “virali”, come: “Piru-piru” e “un pazzo furioso”. 

Può far sorridere, ma in queste due frasi c’è un’intera community che ne condivide la simpatia, l’immediatezza e ci si indentifica; sono in altre parole un contenuto che aggiunge valore a tutto ciò che dice e che rappresentano un’etichetta di autenticità di Marco Montemagno. 

Alessandro Mazzù  è attualmente uno dei punti di riferimento per la Brand Identity in Italia.

Autore ed guru, Alessandro Mazzù è molto seguito grazie alla personale strategia di estrema diversificazione di comunicazione dei suoi contenuti; difatti Mazzù è uno dei migliori Podcaster del settore, per non parlare del Blog e della sua costante presenza social e su Linkedin.

Ha fatto della strutturazione, dei contenuti e della viralizzazione le sue armi principali. 

Oltre a queste tecniche appena elencate, per non uscire fuori tema, Mazzù ha identificato in una parte del suo corpo la sua arma di distinzione, ovvero la sua barba lunga

Difficile da non notare, di moda e molto curata; la barba di Alessandro Mazzù ha spesso una parte nei suoi racconti e podcast, ed è diventato l’elemento distintivo e rappresentativo della sua persona e quindi del suo brand. 

Canali e contenuti adatti al Personal Branding

Come detto svariate volte durante questo articolo: “Personal Branding vuol dire mettere se stessi in quello che si fa”.

Per continuare su questa linea, vi dico che anche la scelta dei canali di comunicazione deve essere fatta per rappresentarvi al meglio.

Dovendoci “mettere la faccia” è consigliato utilizzare canali di comunicazione molto diretti, informali ed immediati, come Instagram con le sue Stories, Facebook con le Dirette, Linkedin sempre con la diretta e, trend dal 2019 sempre più in crescita, tramite i Podcast.

I contenuti di ogni canale, partendo proprio dalle proprie immagini e stili grafici, devono essere prima di tutto COERENTI, quindi scegliere sempre una linea di conduzione e mantenerla omogenea in tutti i canali; quindi colori, stili, foto, immagini e modo di scrivere, sempre coerente o al massimo con piccole sfumature. 

Si può poi scrivere di tutto, basta dare una strutturazione a questi contenuti, parlando sì di tutti gli aspetti professionali, ma dando anche spazio a se stessi o ad altri interessi professionali; l’importante è sempre dare i propri consigli evitando di sfociare nella saccenza.

Bisogno di una mano?

Troppo semplice per essere vero, infatti fare personal branding in maniera efficace non è no scherzo e produrre un logo che ci rappresenti ancora meno, perché la prima impressione spesso conta davvero tanto.

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